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La classe speciale

  

La classe “speciale” istituita presso il 36° Circolo Didattico di Napoli

 

Dopo un’intensa campagna di stampa, avviata nel 1937 e la pubblicazione nel luglio del 1938 del cosiddetto “Manifesto della Razza”, fu avviata, ufficialmente, in Italia, la politica antiebraica del regime fascista.

Alcuni, tra i provvedimenti fondamentali del nucleo delle “Leggi Razziali”, riguardavano la scuola considerata, per la sua naturale funzione, luogo idoneo per la promozione e la diffusione dell’ideologia fascista.

Tra i vari articoli del Regio Decreto Legge del novembre del 1938, riguardante l'integrazione ed il coordinamento delle norme già emanate per la difesa della razza nella scuola italiana, si leggeva che negli istituti scolastici, frequentati da alunni italiani, non potevano essere ammesse persone di “razza ebraica”, a qualsiasi ufficio e impiego fossero deputati: presidi, insegnanti, bidelli, ed in genere personale dell’Amministrazione, venivano tutti estromessi da qualsiasi tipo di attività, discriminando anche gli alunni frequentanti le scuole di ogni ordine e grado.

Fu vietata l'adozione di libri di testo di autori di “razza ebraica” e, per i bambini, furono istituite, a spese dello Stato, sezioni speciali di scuola elementare.

Così, a far data dalla pubblicazione della legislazione antiebraica nella scuola, a Napoli, presso la Scuola Vanvitelli, fu istituita una sezione “speciale per alunni di razza ebraica”.

Era una pluriclasse, ovvero una sezione formata da alunni di I, II, III, IV e V, affidati ad un’unica maestra, anch’essa ebrea.

I bambini entravano ed uscivano dall’accesso di via De Mura, e non dall’entrata principale, con mezz’ora di ritardo sull’orario d’ingresso e di anticipo sull’uscita; la merenda veniva consumata in un momento diverso da quello delle altre classi ed anche l’andata in bagno era regolamentata in modo da non far incontrare i bambini ebrei con gli alunni italiani.

Tutte queste notizie sono state recuperate dai registri presenti negli archivi della scuola, dall’anno scolastico 38/39 al 41/42, e documentano la sofferenza ed il male prodotto dalle leggi antirazziali.

Tra le tante tragedie vissute dai bambini che frequentarono la Scuola Vanvitelli, sono state riportate alla luce anche le atrocità vissute dai fratellini Hasson, deportati ad Auschwitz, dove furono trucidati.

In loro memoria, all’ingresso della scuola, è stata posta una targa dal Comune di Napoli, per non dimenticare e per far sì che il loro sacrificio sia monito per le generazioni future affinché questi orrori non si ripetano mai più.

Il 27 Gennaio, giornata dedicata al ricordo, in ogni classe si commemora l’eccidio degli ebrei e, quando possibile, si organizzano incontri con i superstiti/testimoni di tante ingiustizie e tragici eventi che lasciano sempre un profondo senso di dolore e di amarezza nonché l’incapacità di comprendere  quanto avvenuto.

Tuttavia, il ricordo di tali eventi incoraggia a mantenere sempre viva la memoria di quello che è avvenuto in un passato non troppo lontano ed obbliga alla continua riflessione e ad un impegno costante contro tutte le forme di ingiustizia che ancora, purtroppo, nel mondo si perpetuano.